Conosci l’effetto Matteo

Conosci l’effetto Matteo

L’effetto Matteo prende il nome dalla parabola dei talenti raccontata dall’Evangelista Matteo. Il padrone, che aveva assegnato i suoi beni ai servi in misura variabile, al suo ritorno trova che chi aveva avuto più talento più ne aveva guadagnati e conclude: “Poiché a chiunque ha, sarà dato in abbondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. In pratica, spiega che un vantaggio iniziale può creare ulteriori vantaggi. Il primo a parlarne (e a coniare il nome) è stato il sociologo Robert Merton, nel 1968. In particolare, ne scrisse in relazione alla ricerca scientifica, per spiegare come gli scienziati già affermati godono di maggior credito rispetto a quelli poco noti, anche a parità di qualità nella pubblicazione. In pratica avviene che chi è già famoso, più facilmente riceva premi e riconoscimenti e che questo generi ulteriore fama, che attirerà altri riconoscimenti con un effetto accumulo o asso-piglia-tutto. Il fenomeno è poi stato osservato in molti ambiti e ormai non vi è dubbio che esista. In anni recenti, lo scrittore Malcom Gladwell, nel suo libro Fuoriclasse, ha ripreso e popolarizzato il concetto affermando che il successo è un accumulo di vantaggi. Addirittura, alcuni sui esempi siggeriscono un ruolo cruciale dei vantaggi casuali. Questo effetto ci interessa perché a volte ne trascuriamo le implicazioni, perdendo progressivamente terreno a causa di una situazione in cui siamo partite svantaggiate. Dato che lo svantaggio iniziale aumenta nel tempo se non si fa nulla per contrastarlo, è importante agire subito.