Sono comportamenti che aiutano a avanzare nelle organizzazioni. Alcuni sono funzionali al raggiungimento degli obiettivi di lavoro, cioè permettono di lavorare meglio e portare migliori risultati. Altri comportamenti servono a mettersi in una luce positiva, cioè a comunicare meglio il tuo valore. Altri ancora, servono a far entrare nello schermo radar di chi decide gli avanzamenti di carriera o a farti rispettare e a scoraggiare chi vorrebbe danneggiarti.
Ad alcune persone vengono naturalmente, gli altri li possono imparare. Due piccoli problemi in più che abbiamo noi donne: alcuni di questi comportamenti non ce li hanno insegnati da piccole (magari ci hanno anche detto che non erano adatti a una ragazza) e alcuni altri sono in contrasto con lo stereotipo femminile.
Non dobbiamo confondere due cose diverse. Affermare la nostra individualità e identità di genere non significa agire comportamenti in automatico, senza valutarne i costi/benefici e senza prendere in considerazione di poterli modificare.
Il suggerimento è capire quali sono i comportamenti premianti e valutare se sono compatibili con la nostra essenza. Spesso sono solo comportamenti e modificarli è più una questione di vincere la naturale resistenza al cambiamento che di modificare la nostra essenza.
Certamente alcuni comportamenti considerati femminili sono in ascesa, per esempio l’ascolto e la capacità di coinvolgere nelle decisioni.
Il punto di partenza è conoscerli e essere più consapevoli delle conseguenzepositive nell’adottarli. A questo tema è dedicato ampio spazio nel libro che ho scritto: Il Talento delle Donne.