Perché supportare le donne

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Perché scegliere di supportare la leadership femminile?

Ci sono varie ragioni, oltre al desiderio di equità e meritocrazia, che dovrebbero spingere le organizzazioni a supportare la leadership femminile:

  • Il talento femminile è una risorsa sottoutilizzata: le donne tendono infatti ad essere “segregate” in alcune funzioni/ruoli e ad essere presenti in quantità ridotte nelle posizioni manageriali e apicali.
  • Le donne sono ancora sottorappresentate nei team di leadership pur essendo noto che la diversità (a cominciare da quella di genere) ne aumenterebbe l’efficacia
  • Molte autorevoli ricerche indicano che la presenza significativa di donne tra i livelli manageriali migliora la performance aziendale. Si veda a questo proposito la ricerca fatta da Mckinsey&Co. Women matter. La ricerca fornisce conclusioni chiare: le donne sono un imperativo per la competitività.

Non è sufficiente supportare l’inclusione?

Le due iniziative sono sinergiche, non contrapposte. Le iniziative volte a rendere inclusiva un’organizzazione, partendo dalla sensibilizzazione dei leader, hanno obiettivi più ampi (includere tutti vuol dire creare un ambiente aperto e ricettivo verso chiunque, non solo verso le donne).

Se un’organizzazione però ritiene che il proprio principale problema (e la propria principale opportunità) sia l’inclusione di genere (in Italia spesso è così), è utile avere un’iniziativa specifica che lo affronti perché bisogna accelerare i tempi come solo le iniziative focalizzate permettono di fare.

Bisogna arrivare alle “quote rosa” per supportare le donne?

Quote che allochino percentuali a gruppi specifici possono creare contrapposizioni, resistenze e anche ingiustizie (sono di fatto una misura distorsiva, seppure con l’intento di correggere una distorsione opposta). Le quote aspirazionali (“vorremmo avere almeno il 30% di donne nella leadership entro 2 anni”) sono meno controverse perché non creano automatismi, ma danno una direzione precisa. Se poi queste vengono comunicate correttamente e contemporaneamente si educa la popolazione aziendale sui pregiudizi inconsci e sull’inclusione, allora il rischio di contrapposizioni dannose è contenuto.

Ma le quote rosa non rischiano di trattare le donne come una razza protetta diminuendone la capacità di competere?

L’esperienza fatta in molti paesi dimostra che, per un periodo limitato, sono utili a incoraggiare le donne. Le donne infatti reagiscono cercando di essere all’altezza e non adagiandosi sugli allori.

Se hai dubbi su quello che risponde meglio alle tue esigenze, non esitare a contattarmi.