Evita i killer della felicità

Evita i killer della felicità

Secondo Jeff Haden, autore di «Be Happier: 10 Things to Stop Doing Right Now», alcuni comportamenti «uccidono» la felicità.
Ecco, riassunti, alcuni dei principali killer:

  • Rimuginare sugli errori propri e altrui. È inutile continuare a pensarci, meglio voltare pagina: i nostri sbagli sono un’opportunità per imparare e quelli degli altri un’opportunità per perdonare. Non permettere che i tuoi errori abbiano così tanta influenza su di te, altrimenti finiranno per definire chi sei più dei tuoi successi e delle cose in cui credi. Se l’errore è di qualcun altro, aiutalo a capire dove ha sbagliato e mostra comprensione (ricorda che tutti sbagliano). Il mondo non è perfetto eppure va avanti da milioni di anni lo stesso: vorrà ben dire qualcosa!
  • Avere paura. Conosciamo tutte la paura (di cambiare, di fare qualcosa di rischioso, di raccogliere una sfida lavorativa, di avviare un nuovo progetto), sappiamo che ci paralizza e non ci permette di cogliere le opportunità, generando sfiducia in noi stesse.
  • Cercare di far colpo. Meglio essere se stesse, perché solo così si attirano persone che ci apprezzano per quello che siamo. Attirare le persone «sbagliate» è gratificante nell’immediato, ma può solo danneggiarti.
  • Controllare tutto. È impossibile e crea frustrazione. Esercitare un con- trollo eccessivo sugli altri non li fa di solito stare bene e li allontana da te. Meno è meglio.
  • Incolpare gli altri. Anche se l’errore materiale non lo hai commesso tu, meglio concentrarsi su come potrai contribuire a evitare che si ripeta in futuro.
  • Interrompere gli altri. Non è solo questione di educazione: alla gente piace essere ascoltata. Se vuoi piacere alle persone (di solito aiuta a essere più felici) devi lasciarle parlare, prestare attenzione a quello che dicono, fare domande e mostrare interesse (in realtà, questa è anche una riconosciuta tecnica di seduzione).
  • Le parole che pronunciamo ci influenzano profondamente. Se ti lamenti va a finire che ti senti anche peggio. Meglio concentrarsi su come migliorare la situazione. Anche nella tua conversazione interiore, la storia che ti devi raccontare è: Riuscirò a migliorare le cose, e non: Mi va tutto storto.
  • Restare attaccate a ciò che si ha. L’insicurezza ci porta ad aggrapparci a quello che abbiamo anche se non ci rende felici. Di solito, però, ci sen- tiamo molto meglio se lasciamo perdere qualcosa che non ci convinceva. Meglio «mollare la presa» per poter afferrare qualcos’altro.
  • Criticare gli altri. Meglio diventare sensibili alle differenze tra persone e affinare la capacità di influenzare positivamente il prossimo.
  • Fare la predica. Le persone non amano ricevere «prediche», le ascoltano malvolentieri e di rado seguono le indicazioni che contengono. Fare la predica agli altri non è un modo per ottenere quello che vuoi né per creare buoni rapporti.