Domandati se stai facendo il lavoro giusto

Domandati se stai facendo il lavoro giusto

Ci sono tre cause di disallineamento che è dannoso ignorare.

  • La prima è l’inadeguatezza delle competenze rispetto al ruolo Può essere temporanea, dovuta al fatto che si è passati a una responsabilità maggiore o a fare qualcosa di diverso o può essere dovuta al fatto che il ruolo richiede qualcosa di molto distante dalla nostra natura. Pensa per esempio a una persona riflessiva, che ha bisogno di tempo per pensare, che ricopre una posizione che richiede decisioni rapide e tempestive. Oppure un soggetto introverso che per lavoro sia costretto a stare in mezzo alla gente e debba costantemente allacciare rapporti. Situazioni di questo tipo generano l’ansia di non farcela e il timore di fare brutta figura. Di solito si reagisce moltiplicando gli sforzi (ma lo sforzo in alcuni casi non basta) oppure andando nel pallone (il che sminuisce ancora di più la prestazione). La situazione non è certo facile, eppure questa causa è la meno insidiosa delle tre, e sai perché? Perché le aziende sono abbastanza sensibili a questo tipo di disallineamento, che riduce la performance, e fanno il possibile per evitarlo (di solito verificando bene che la persona che ricopre il ruolo sia proprio quella giusta). Inoltre, se scopre di aver commesso un errore, è l’organizzazione stessa a intervenire, rimuovendo il soggetto dalla posizione ricoperta. Ovviamente noi non la prendiamo bene, eppure, salvo nei casi in cui avevamo assoluto bisogno di quel lavoro, il fatto di essere tolte da una situazione di disallineamento è in realtà un’ottima cosa.
  • La seconda causa riguarda la componente Se sei brava nelle tue mansioni e sei apprezzata, ma tu non ti diverti e all’idea di andare a lavorare la mattina ti viene malinconia, potresti avere questo tipo di disal- lineamento. È ben più difficile da risolvere del precedente perché nessuno si preoccuperà di chiederti di farti da parte. Qui la spinta per cambiare la devi trovare tu e non è facile. Magari vuol dire lasciare un lavoro che ti dà tanti vantaggi e sicurezze solo per cercare qualcosa che forse ti potrebbe piacere di più (ma non si sa mai con certezza). Per fare questo devi avere il coraggio del trapezista che, durante un volteggio, molla l’appiglio e si lancia nel vuoto per afferrare l’altro.
  • La terza causa di disallineamento è di tipo Si verifica se c’è di- vergenza tra i valori profondi che hai e quelli della tua organizzazione. I casi più gravi sono quelli in cui ci si trova a fare cose che ci sembrano (e forse sono) poco etiche o illegali. Quelli meno gravi, ma comunque dolorosi, sono quelli in cui si prova vergogna o almeno non si prova il minimo orgoglio per il lavoro che si fa, pur non ritenendolo immorale. Questo disallineamento rende infelici perché fa sentire in esilio in una terra ostile; o addirittura prigionieri che devono stare attenti a non far trapelare i propri pensieri per timore di ritorsioni. Il consiglio è di verificare bene la coerenza tra i valori propri e quelli dell’organizzazione perciò si va a lavorare prima di accettare un impiego e avere il coraggio di dire di no. Se ci si sbaglia (può succedere a chiunque) e si finisce nel posto che non fa per noi, bisogna avere il coraggio di cambiare. Sembra difficile? Restare in una situazione di disallineamento lo è anche di più e finisce per assorbire tutte le energie.