Il Talento delle Donne – Consiglio N. 33 – Non ignorare i giochi di potere

Il Talento delle Donne – Consiglio N. 33 – Non ignorare i giochi di potere

Non è un caso che la maggior parte delle donne non amino i giochi di potere che avvengono all’interno delle organizzazioni (office politics). Anzitutto, noi donne tendamo a pensare che violino i codici etici (in verità non si può dire a priori, alcuni sì altri no). Inoltre, spesso li accomuniamo a fastidiosi pettegolezzi o a futili passatempo per chi non ha di meglio da fare (anche in questo caso, si tratta di una semplificazione). Infine, ho sentito tante donne bollare con sufficienza i giochi di potere come “cose da asilo Mariuccia”. A volte li ricordano, è vero, ma non si possono liquidare così frettolosamente. E’ meglio sforzarsi di comprenderli per una semplice ragione: le organizzazioni sono il campo di gioco del potere e in quel campo ci siamo anche noi.

In altre parole: indipendentemente dal fatto che vogliate evitare di esserne toccate o desideriate usarlo a beneficio vostro o di altri, vi conviene capire come funziona  il potere nella vostra organizzazione. Ecco 5 consigli da cui partire:

  • Andare oltre l’organigramma. Chi influenza i decisori chiave? Quali sono le cordate che hanno più potere? Quai sono i network informali che contano? Provate a mappare il potere nella vostra organizzazione.
  • Capire le logiche di cooptazione. Come si viene cooptati nelle cordate e nei network informali? In altre parole, cosa condividono tra loro questi gruppi di persone (amicizia, interessi, esperienze passate, ecc.)? Cosa occorre fare per essere cooptati? Sottolineo che non sto consigliando di farsi cooptare, quella è una scelta personalissima che ognuno deve fare per conto proprio. Ma se non sappiamo quali sono i criteri di cooptazione non prenderemo mai la decisione razionalmente.
  • Conoscere il potere. Al potere difficilmente si sfugge: in un modo o nell’altro, prima o poi, fa comodo avere con esso buone relazioni. Non sto suggerendo di temerlo né di genuflettersi, ma capire cosa lo muove. Potremmo essere motivati da fattori completamente diversi da quelli che muovono chi detiene il potere e non dobbiamo scambiare i nostri per i loro, ma solo essere sicuri di averli capiti perché, inesorabilmente, verrà il momento in cui questa informazione ci salverà o ci permetterà di ottenere quello che vogliamo.
  • Lavorare sulle proprie soft skill. L’intelligenza emotiva apre più porte di un passe-partout e non si smette mai di svilupparla. In particolare, consiglio di imparare a controllare le proprie reazioni, di sapere quando tacere e di entrare in empatia con gli altri per capirli meglio.
  • Costruire un network interno di supporto. Le reti all’interno della propria organizzazione, anche fuori dalla propria area funzionale, sono il vostro trampolino, salvagente, paracadute e talismano. Per farle crescere di dimensione e di utilità ci vuole strategia e intenzionalità. Ne parlerò in post dedicato al networking, per ora sottolineo solo che queste reti sono fondamentali per affrontare i giochi di potere che esistono nelle organizzazioni. Il secondo miglior momento per iniziare a costruirle è ora (il migliore era anni fa).

I consigli che darò ogni martedì sono tratti dal mio libro Il Talento delle Donne, un manuale pratico per donne che vogliono avere successo nelle organizzazioni senza rinunciare alla propria identità personale e femminile. Chi è interessato alle carriere femminili e alla leadership femminile trova molti altri spunti di riflessione sul sito: Leadershipfemminile.com