Il Talento delle Donne – Consiglio N. 20 – La performance lavorativa è bifronte
Nello scorso post suggerivo di dare voce alla propria performance lavorativa perché, avevo spiegato, lei non può parlare (è muta). In questo post vorrei parlare di un’altra caratteristica della performance lavorativa che, se ignorata, crea un sacco di problemi: è bifronte.
La performance lavorativa ha due facce perché l’auto-percezione (come ci vediamo) e la etero-percezione (come ci vedono gli altri) non coincidono quasi mai, almeno in partenza. E’ infatti difficile vedersi oggettivamente e “dal di fuori”: magari si esagerano i pregi o si ingigantiscono i difetti, oppure si ignorano aspetti importanti o ci si fissa su altri che non contano. Inoltre, spesso non siamo al corrente della performance degli altri, che è l’inevitabile banco di confronto. Oltre a essere consapevoli che questo è di solito il punto di partenza per tutti, bisogna darsi da fare in modo perché lo scollamento non sia troppo grande, almeno su aspetti rilevanti. Non dovrebbero, in altre parole, essere due facce che non c’entrano nulla l’una con l’altra (come nell’immagine), ma due facce molto somiglianti se non identiche.
Il modo migliore per raggiungere questo risultato è chiedere feedback frequente a chi lavora con noi. Tre consigli:
- Non avere paura di chiedere feedback. Anche se pensi di aver sbagliato qualcosa, rimane uno strumento importante sia per capire come avresti potuto fare meglio, per correggere il tiro prima della valutazione di performance e, soprattutto, per non danneggiare la tua immagine. Alcuni capi, anche per pigrizia, rimandano tutto il feedback alla valutazione formale, di solito annuale. E’ utile invece avere anche feedback frequenti e temporalmente vicini alla performance.
- Utilizza bene il momento di valutazione formale della performance. La sessione di valutazione della performance è un momento importante di apprendimento che ti è dovuto. Bisogna arrivarci con una mentalità aperta e una buona propensione ad ascoltare. Se sei sulla difensiva finirai per concentrarti di più sulle cose che devi dire piuttosto che cogliere il punto di vista del tuo capo. Questo non vuol dire avere però un ruolo passivo (spiegherò meglio nel prossimo post).
- Chiedi feedback puntuali e orientati al business. Le donne, come spiegavo in un post di qualche tempo fa, ottengono più spesso degli uomini commenti vaghi e inerenti il loro carattere (secondo l’interpretazione di chi da il feedback che non è nemmeno uno psicologo, di solito). Gli uomini ricevono più feedback concreti e orientati al business. Questo ovviamente non è giusto e va corretto, ma nell’immediato significa che dobbiamo darci da fare per ottenere feedback utili e puntuali. Non dobbiamo farci liquidare troppo facilmente con commenti che non ci aiutano a crescere. Ottenere un buon feed-back è fondamentale per vedersi in modo obbiettivo. Settimana prossima parliamo di come fare.
I consigli che darò ogni martedì sono tratti dal mio libro Il Talento delle Donne, un manuale pratico per donne che vogliono avere successo nelle organizzazioni senza rinunciare alla propria identità personale e femminile. Chi è interessato alle carriere femminili e alla leadership femminile trova molti altri spunti di riflessione sul sito: Leadershipfemminile.com