Il Talento delle Donne – Consiglio N. 32 – Se hai messo la pettorina, impara ad amare la competizione

Il Talento delle Donne – Consiglio N. 32 – Se hai messo la pettorina, impara ad amare la competizione

Le differenze di genere rispetto  alla competizione sono tra le più marcate: per gli uomini questa ha di solito valenza positiva, è un gioco stimolante che “carica” e diverte, mentre per molte donne ha tendenzialmente valenza negativa, stressa e “svuota”. Le donne provano spesso disagio se devono competere con persone che conoscono, come i colleghi (preferiamo in concorsi, dove si compete con sconosciuti), mentrre per la maggior parte degli uomini  non c’è niente di male a competere anche con gli amici. Questo non deve sorprendere: i giochi dell’infanzia maschili sono tutti competitivi e giocare alla lotta è piuttosto diffuso in certe età, quindi loro imparano da piccoli che si compete e si lotta anche con gli amici. Inoltre, imparano a perdere senza farne un dramma: se si compete spesso,inevitabilmente un pò si vince e un pò si perde, ma c’è sempre una partita in cui è possibile riscattarsi. I nostri giochi sono decisamente diversi (guardate nei cortili delle scuole durante la ricreazione: quante ragazze fanno la partita di calcetto? Quante chicchierano?) e ci insegnano cose altrettanto utili, forse di più, ma differenti (la comunicazione, l’empatia, l’ascolto, per dirne alcune).

Le conseguenze di questi diversi atteggiamenti verso la competizione impattano sulle carriere, a danno di quelle femminili. Anzitutto, se le donne si ritirano o non ce la mettono tutta perché non amano competere, avranno sempre meno opportunità di avanzare. Inoltre, rinunciare rischia di minare l’autostima e può portare a ritenere di non essere adatte alla leadership, generando ulteriore auto-esclusione. Infine, se il disagio verso la competizione diventa manifesto, le persone si ricorderanno che basta far balenare che il gioco si fa duro per farci ritirare.

Nel post precedente dicevo che molte donne non amano scendere apertamente in gara per conquistare una posizione e  preferirebbero essere insignite per chiari meriti senza doversi proporre e nemmeno esporre. Purtroppo, devo aggiungere che, se correre non basta, nemmeno indossare la pettorina è sufficiente: bisogna imparare a vedere la competizione sotto una luce diversa, un pò come un gioco. 

I consigli che darò ogni martedì sono tratti dal mio libro Il Talento delle Donne, un manuale pratico per donne che vogliono avere successo nelle organizzazioni senza rinunciare alla propria identità personale e femminile. Chi è interessato alle carriere femminili e alla leadership femminile trova molti altri spunti di riflessione sul sito: Leadershipfemminile.com