Il Talento delle Donne – Consiglio N. 36 – Rompere il ghiaccio e nuotare

Il Talento delle Donne – Consiglio N. 36 – Rompere il ghiaccio e nuotare

Cambiare un qualsiasi comportamento è una gran fatica, ma la buona notizia è che lo sforzo diminuisce abbastanza rapidamente. Come nei lanci spaziali, i primi chilometri sono quelli in cui bisogna spendere maggiore energia per vincere la forza di gravità che tira prepotentemente verso il basso.

Ampliare la propria rete professionale richiede di cambiare come ci comportiamo nelle situazioni di incontro con persone che non consociamo (gli sconosciuti di cui parlavo nel post precedente) magari agendo dei comportamenti che non vengono subito naturali in quella circostanza, ma che poi con l’abitudine lo diventano. Alcuni suggerimenti per affrontare le situazioni in cui occorre rompere il ghiaccio per “nuotare” tra le persone:

  • La prima cosa è sorridere. Un sorriso vero e aperto, con contatto visivo, vale molto più di qualsiasi geniale frase di aperutra si possa pronunciare (anche perché, francamente, dire una cosa geniale fuori contesto a una persona è mission impossible). Un sorriso è il miglior grimaldello mai inventato e nessuno vi potrà arrestare perché lo avete addosso.
  • Poi occorre rompere il ghiaccio. Dopo aver sorriso, viene il momento di dire qualcosa che metta noi e l’interlocutore su un terreno comune. Va bene qualsiasi cosa (es. A un convegno: «Ha trovato la relazione interessante?» oppure: «È già stato a questo convegno?»), l’unica regola è evitare argomenti potenzialmente controversi come la politica e la religione e quelli troppo personali. Nessuno si aspetta niente da queste brevi interazioni iniziali, servono solo a passare alla fase successiva della conversazione e alla fine l’unica cosa che resterà impressa di questo preliminare sarà la nostra presenza (di cui parleremo in un prossimo post). Più la presenza è aperta, naturale, sicura e a proprio agio, più permette di passare trionfalmente al passo successivo.
  • E’ venuto il momento di dire qualcosa di interessante di sé. È utile avere pronta una presentazione di sè condensata in una frase o due, queste non devono essere banali, che permettano di catturare l’interesse dell’interlocutore. Le domande che vengono rivolte in contesto professionale a qusto punto dell’interazone sono sempre le stesse: «Di cosa si occupa?», «Cosa fa la società per cui lavora?» e poco altro.  Il segreto è prepararsi la risposta, sforzandosi di renderla chiara, un po’ originale, ma soprattutto ricca di “ganci” a cui l’interlocutore possa attaccarsi con domande e commenti. Non facile? Certo, infatti ho suggerito di prepararsi.
  • E’ giusto parlare dei propri obiettivi e progetti  e capire quelli dell’interlocutore. Non si scoprono connessioni utili senza condividere quello che ci interessa veramente. Inoltre, la passione nelle cose che diciamo rende più interessanti.
  • In tutto questo, non bisogna dimenticarsi del proprio interlocutore. Nelle prime fasi di un incontro con sconosciuti, se non ne abbiamo la consuetudine, di solito ci concentriamo di più su noi stesse, al punto a volte da non memorizzare nemmeno il nome dell’altra persona.E’ un errore, le persone non dovremmo farcele scivolare addosso, dovremmo cercare di conoscerle veramente almeno un pò perché c’è quasi sempre qualcosa di interessante (anche se non, magari, direttamente utile) da scoprire.
  • Meglio darsi un limite. A meno che ci sia un interesse particolare, dopo un pò di minuti con la stessa persona va bene congedarsi gentilmente. E’ interessante interagire con  più persone possibile perché il networking è anche un gioco di  numeri.

I consigli che darò ogni martedì sono tratti dal mio libro Il Talento delle Donne, un manuale pratico per donne che vogliono avere successo nelle organizzazioni senza rinunciare alla propria identità personale e femminile. Chi è interessato alle carriere femminili e alla leadership femminile trova molti altri spunti di riflessione sul sito: Leadershipfemminile.com